Saluti e apertura seminario

Nadia BONORA (Assessore alla Pubblica Istruzione del Comune di Crespellano)


Saluti e apertura seminario.


Porto i saluti dell'amministrazione comunale di Crespellano che ci ospita in questa struttura, in questo centro Sociale che ringraziamo per questa giornata che ci dedica, per due motivi: il primo è, come diceva Luisa, il seminario di oggi, dal titolo "Sordità e inclusione: ricerca di strategie per la collaborazione tra professionisti di diverse istituzioni" che fa parte di un ciclo di iniziative promosse dalla Regione Emilia Romagna e che si sono svolte su tutto il territorio regionale con l'obiettivo di sostenere la qualificazione dei professionisti che operano nei servizi rivolti alle persone con disabilità.

Oltre al seminario, oggi abbiamo l'opportunità' di vedere una parte della mostra "Dall'esclusione all'inclusione, ripercorrere, ricordare, migliorare.", mostra itinerante, oggi qui nel Centro sociale con alcuni pannelli di sintesi, ma che si potrà leggere e osservare, presso il municipio di Crespellano dall'8 al 15 di novembre e poi successivamente, essendo itinerante, presso altri comuni del territorio.

Questa mostra intende celebrare i 31 anni della legge 517 del 1977, legge che ha introdotto nella normativa scolastica l'integrazione delle persone con disabilità con qualsiasi grado di minorazione.

La mostra si articola in percorsi diversi. Sicuramente la storia, la cronologia di quella che e' stata la storia dell'esclusione delle persone minorate, dagli istituti neuropsichiatrici, alle scuole speciali, alle differenziali, etc.; ma la mostra intende anche ricordare quelle che sono state le tappe dell'integrazione scolastica e far vedere quello che c'e' ancora da fare, la strada che dobbiamo ancora percorrere.

L'inclusione e' il concetto di fondo di questo seminario, in particolare l'inclusione delle persone sorde.

L'inclusione e' un concetto che prende in esame il contesto, un contesto inteso come sistema, dove vivono le persone, le persone con disabilità, ma anche le persone con diverse provenienze culturali, le persone con le loro differenze, ciascuna delle quali in qualche modo cerca di integrarsi in questo sistema, nella realtà in cui vivono.

Quindi l'integrazione e l'inclusione sono due concetti collegati tra loro, ma si riferiscono a due ambiti diversi.

L'integrazione riguarda il soggetto, e' il processo che considera le dinamiche di assestamento tra il soggetto e il contesto in cui vive; l'inclusione si riferisce a una situazione che funziona come un sistema, e' una prospettiva in cui situazioni, persone si contaminano a vicenda come in un ecosistema.

Canevaro ci ha spiegato il concetto di inclusione prendendo ad esempio il "bricolage": così come si costruisce un oggetto utilizzando ciò che c'e' attorno, anche nell'inclusione si costruisce una situazione nuova mediante l'utilizzo di ciò che il contesto offre, anche di strumenti che pur essendo specializzati per certe finalità, possono essere rivisti in funzione del problema da risolvere.

Il Professor Canevaro, nel convegno sulla Qualità dell'integrazione scolastica, svoltosi nel maggio 2008, a Sasso Marconi, ha sollecitato le istituzioni perché si impegnassero in questa direzione, cioè nella direzione di una diffusione di un sistema che premi la possibilità di fare incontrare bisogni e competenze. Il seminario di oggi e' un'opportunità, un incontro di lavoro e approfondimento nell'ottica dell'inclusione, cioè nell'intento di creare situazioni in cui diverse competenze si mettono attorno a un tavolo per affrontare e rispondere meglio ai bisogni delle persone con sordità. La regione Emilia Romagna, la provincia di Bologna, gli enti locali e la Asl, hanno assunto questa modalità operativa, cioè la prospettiva dell'inclusione, in almeno 2 esempi che vorrei ricordare: quello dell'attivazione della Rete dei Centri dell'Integrazione regionali, di cui fa parte anche il CDI, che ha in adozione il deficit della sordità, nato a Crespellano nel 1992 da una convenzione tra i comuni di Crespellano e Monteveglio e sollecitato dall'associazione dei genitori con figli con handicap, ma anche in collaborazione con l'Università degli Studi di Bologna, dipartimento di Scienze dell'Educazione; Ora partecipano alla convenzione anche tutti i comuni della Val Samoggia, Monte San Pietro, Castello di Serravalle, Bazzano. Un'altra esperienza che lavora nell'ottica dell'inclusione e' quella in cui gli enti locali, l'Asl e le associazioni operano insieme per mettere a fuoco, per predisporre gli Accordi di programma, che sono gli strumenti che consentono di definire e di condividere delle azioni coordinate tra tutti questi enti, compresa la scuola, allo scopo di migliorare l'integrazione dei soggetti con disabilità e favorire i processi di inclusione, lavorando in questo modo, per poter mettere mano alle disfunzioni generate dalla chiusura che c'e' quando ciascuno opera, anche bene, ma solo nei propri specifici percorsi specialistici. Le competenze chiuse nel loro ambito hanno un'ottica chiusa che rischia di non fare vedere cosa c'e' oltre e di trascurare quel che c'e' nelle relazioni e nei contesti.

Sicuramente la scuola rappresenta uno dei primi momenti di coloro che hanno delle disabilità e l'integrazione nel sistema educativo senza separazione e esclusione alcuna, così dice la normativa.

Purtroppo oggi questo diritto e' messo in discussione: prima di tutto i decreti del governo 133 e 137, la Riforma Gelmini, che hanno indotto due professionisti, Canevaro e Ianes a dare le dimissioni dall'Osservatorio per l'integrazione delle persone disabili, costituito nel 2006, che ha compiti consultivi e propositivi sulle politiche scolastiche della disabilita' e sulla loro attuazione.

Andrea Canevaro e Dario Ianes, due tra i principali personaggi che hanno fatto la storia dell'integrazione scolastica in Italia in questi ultimi 30 anni, lasciano l'Osservatorio del Ministero della Pubblica Istruzione con questa dichiarazione, che trovate anche tra i materiali distribuiti questa mattina, dicono: "Queste politiche scolastiche sono evidentemente gestite da finalità economiche per risparmiare, ma questo avverrà sulle spalle delle famiglie, sulla pelle degli alunni. Noi non ci stiamo. Questa nuova politica scolastica fatta di tagli, economie presunte, annunci, rigore, ordine, divise, autorità, voto in condotta, bocciatura, selezione, etc, produce in tutti ulteriore insicurezza, diffidenza e conflitti. Attenzione, ci dicono, la distanza si allarga tra il sentirsi al servizio di chi cresce e sentirsi al servizio del ministro, allora bisogna scegliere a chi dare retta, dare retta a chi cresce - dicono Canevaro e Ianes - in questo clima di ostilità, di produzione sociale, diffidenza e tensione anche la pedagogia subisce un attacco."

In questo clima di tensione e denigrazione, come pedagogisti, non ci stanno. Queste dimissioni ci richiamano a due riflessioni: la prima che si sono dimesse due persone.

La seconda considerazione riguarda il gesto: in Italia non siamo abituati a questo, se questo e' avvenuto e' merito sicuramente di chi ha compiuto un gesto molto raro, ma sicuramente anche demerito di chi ritiene di fare a meno di risorse scientifiche cosiì importanti.

L'inclusione, quindi, e' una conquista democratica, è un cammino, l'abbiamo visto, non c'e' qualcosa di dato per sempre, e' un cammino, anche in salita come vediamo in questi giorni, che ha i suoi ritmi, le sue tabelle di marcia e le sue soste.

Ma con loro siamo qui a confermare il nostro continuo impegno per migliorare la qualità dell'inclusione degli alunni e delle persone con bisogni educativi speciali.

Noi siamo qui per fare crescere questi processi che iniziano con tre i, sono le nostre 3 i, l'Inserimento, l'Integrazione e l'Inclusione.

Vi lascio ai vostri lavori, vi ringrazio, ringrazio le persone che ci hanno consentito di organizzare questo convegno, che richiede anche delle condizioni tecniche abbastanza speciali.

Buon lavoro a tutti.


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